Born to be Bookahoilc :D

Books, books, books and some more books.
Mi chiamo Chuck - Aaron Karo [Quattro e mezzo, in realtà!]**La mia vita nelle recensioni parte 2834549490303033039**Sono una persona maniacale e quindi spesso faccio dei ragionamenti ben poco razionali. Quello di stamattina è stato: "cavolo, sono già le nove e mezzo e non ho ancora iniziato a studiare.. Che senso ha ora iniziare? Dedicherò la mattina alla lettura, va'!".La vocina del buon senso non è riuscita nemmeno questa volta a convincermi che "Meglio due ore di studio che niente".. (Sì, il dubbio amletico si presenta spesso XD). E quindi via alla seconda fissazione: un libro breve perché "no, ma che uno lungo? Che ansia! Deve essere un peccato di gola che si esaurisce nella mattinata.." Del genere, quel che succede nella mattina, rimane nella mattinata :DHo scoperto il libro in concomitanza con quello sull'essere ipocondriaci e mi sono detta: noooo, ma che accoppiata perfetta! Li devo avere! Uno era fuori catalogo, l'altro introvabile a Feltrinelli e sfigatissimo perché era un periodo in cui non avevo articoli sufficienti nel carrello di Amazon per fare l'ordine (o meglio, ho la WL di Amazon praticamente infinita, ma in quel determinato periodo nessuno raggiungeva il sufficiente livello di "Oddio deve essere mio costi quel che costi, non posso più starne senza anche se ho scoperto che esiste solo dieci minuti fa" e quindi amen).Poi, stile DEUS EX MACHINA greco, ecco che mi arriva l'email di amazon con l'offerta lampo del giorno: "Mi chiamo Chuck... [blablabla]". E' fatta! E' un segno divino, il Karma mi è vicino :DDIl tutto succedeva il 26 settembre 2012, oggi siamo al 1 agosto 2013.Con calma, che fretta c'è!**Fine analisi della mia vita**Tornando a noi al libro :DDSuper super super super super super super carino!!!!!Se come me avete una mattinata libera (o decidete che meritate, una mattinata libera!), leggetevi il libro di Aaron Karo, divertitevi e lasciatevi commuovere dalla tenerezza di Chuck :')Quanti di voi hanno guardato i propri sintomi su internet (scoprendo poi di avere una malattia rara e incurabile che colpisce una persona su 139494565966077983)? E' quello che fa Chuck, scoprendo di essere ossessivo-compulsivo. Un pochino dai.Tanto per dire, si lava le mani appena tocca qualsiasi cosa, segue sempre lo stesso percorso, controlla ossessivamente se le piastre elettriche siano spente per non rischiare che la casa vada a fuoco (pur sapendo benissimo che essendo elettriche, non c'è rischio di una fuga di gas o simili :D), chiude l'armadietto di scuola e gira per quattordici volte il lucchetto, colleziona Converse All star di tutti i colori e le alterna a seconda dei suoi stati d'animo (e i genitori tutti contenti di comprargli le Converse perché costano poco.. Povero Chuck, cosa avrebbe fatto qui in Italia che ogni paio costa un occhio della testa? :DD). La cosa "bella" di tutte queste fisse è che Chuck sa benissimo che sono proprio questo: fisse, ma non può farne a meno.Inizia ad andare da una psichiatra e il problema, prima etichettato come "l'ho visto su google", diventa serio e "vero". Si parla anche di prendere farmaci, insomma!Però non lasciatevi spaventare.. E' un libro che affronta il tema del disturbo ossessivo-compulsivo con leggerezza e ironia -ATTENZIONE, non superficialità!! Leggerezza, che è diverso!- e fa venire voglia di documentarsi anche un po' sulla cosa :)Chuck, con tutte le sue fissazioni, manie, preoccupazioni e elucubrazioni è un personaggio che fa a) tenerezza a palate e b) morire dal ridere; non ve ne staccherete facilmente!Il libro è super ironico, a volte ero lì a ridere come una demente.. Ci sono situazioni al limite del paradossale, un super WOW a Aaron Karo per questo e per essere riuscito a fondere questi momenti di spensieratezza a momenti un po' più seri in cui il disagio, la paura, il malessere dovuti alla malattia emergono e diventano punti focali di un libro che non vuole solo portare qualche risata per le (dis)avventure di un protagonista un po' sfigatello: quando Chuck decide di prendere il Lexapro per poter superare la sua malattia ed essere una persona 'normale' per poter stare con Amy (*_*) o quando decide di smetterlo perché tutto va a schifo.. Insomma, mi sono sentita vicinissima a lui, ho condiviso la sua felicità e poi la sua anzia, ho avuto un po' il magone addirittura e la sua situazione mi ha colpito come potrebbe fare una secchiata di acqua gelida in faccia. E' stato quasi doloroso, davvero!!La parte finale è davvero C-A-R-I-N-I-S-S-I-M-A!!Ah.. Quasi dimenticavo!! Come se i problemi di Chuck non fossero sufficienti.. Sua sorella Beth non solo è più popolare di lui pur essendo più piccola.. Gli ha anche negato l'amicizia su Facebook. Eh eh eh!! :DDLa parte polemica che è in me - che purtroppo ormai vive quasi di vita propria xD - sta scalpitando e smaniando dall'inizio della recensione per la traduzione DEL TUTTO ARBITRARIA operata qui in Italia. E' una cosa che, giuro, mi fa pulsare la vena della tempia in maniera inquietante.. E' una cavolata eh, ma proprio non mi capacito..Ecco il problema:In the past year, I masturbated exactly 468 times. That's an average of 9 times a week and 1,28 per dayTradotto in Italia: Lo scorso anno mi sono fatto esattamente 273 pippe. Questo fa una media di 5,25 alla settimana e di 0,75 al giorno.Al di là del termine "pippe", che vabbé (-.-).. Qual è il senso di cambiare il testo originale?! Ci si scandalizza davvero per così poco? Abbiamo il mercato editoriale invaso letteralmente dal genere erotico ma se un libro usa il termine "Masturbarsi" viene censurato?!SERIAMENTE?!Ok, la bestia della polemica ha ruggito, ha avuto la sua vendetta di sangue ed è tornata quieta a ronfare, almeno per un po'.. Dovevo rendergli giustizia, CHE FASTIDIO!!Quello che faccio non è routine. È compulsivo. Avete presente quando leggete qualcosa e vi viene da dire: Cazzarola, sono io! Be’, una volta che l’ho letto, ho capito che era proprio il mio caso. Mi chiamo Chuck. Ho diciassette anni. E, stando a Wikipedia, soffro di un disturbo ossessivo-compulsivo.È destino? Mah, più probabilmente solo una coincidenza nella vita penosamente insignificante di un certo Chuck Taylor.Quanto sarebbe bello se fosse la mia ragazza… Immagino io e lei mano nella mano, fare un picnic, lanciare i sassi nel laghetto: a quanto pare sogno una situazione stile anni cinquanta. Certo, quando fantastico non ho alcuna patologia da mattoide: nella vita reale non toccherei mai un sasso.Amy si scosta un ciuffo e mi guarda. Io sbotto: «Sei proprio carina». Sì, l’ho detto davvero. Ad alta voce. La classe scoppia a ridere. Cimaglia mi fissa con aria perplessa. Amy torna a sedersi come se niente fosse. Ma perché diavolo l’ho fatto? Beth mi ha consigliato di scegliere qualcosa, non tutto. E non davanti a tutti! La lezione continua e per fortuna la mia uscita viene dimenticata in fretta. Ringrazio Dio per avere donato alla mia generazione la sindrome da deficit d’attenzione.Amy sorride e basta. Mi mette a mio agio. È un po’ tipo Steve, solo con le tette.«Chuck?» «Sì.» «Ti stai fissando allo specchio ossessionato dai tuoi zigomi?» Mi sdraio. «Forse.» «Chuck, dai retta a me. Manca un sacco agli esami. Lei è appena arrivata qui, non conosce nessuno, non sa nemmeno che sfigato sei. Tu sei tutto quello che ha.» Aspetta un attimo, questo è un insulto bello e buono. Poi mi rendo conto che è vero.«Se non tiri non segnerai mai. L’ha detto Wayne Gretzky. È un giocatore di hockey…» «Lo so chi è Wayne Gretzky, papà.» Almeno mi sembra. «Ma cosa c’entra?» «Significa che se non ci provi, non otterrai mai niente.» «E se ci provo e non ci riesco?» «Almeno saprai di averci provato.»«Allora» dice. «Pensavo… Sei stato così gentile, ad aiutarmi con matematica e tutto il resto… Insomma, visto che sei tanto dolce, ho pensato di portarti qualcosa di dolce. Guarda.» Apro la scatola. Dentro ci sono quattro muffin. Su ognuno c’è scritto con la glassa:F(x) + Cf(x)tan(x) + Cf(x)dx Mi ha preparato dei muffin-antiderivate.«Ho letto» continuo «che alcuni effetti collaterali potrebbero essere l’insonnia e l’ansia e, tipo, altra roba brutta.» «È vero, in certi casi?» dice la dottoressa S. «Be’, non sono proprio le cose di cui sto cercando di liberarmi? Non ha senso.»Sono diventato un fumetto. Mi sono letteralmente nascosto dietro uno scaffale della biblioteca e spio Amy attraverso una fessura tra i libri. Cammino sul confine tra spia e maniaco. In nessun caso è un comportamento decoroso.«Io mi sono esposta e tu sei stato così… cattivo.» Amy comincia a chiudere i libri. Nessuno mi ha mai detto che sono cattivo. Mi hanno dato dello sfigato, dello strambo, dell’idiota. Eppure niente di tutto questo mi ha mai fatto così male quanto Amy Huntington che mi definisce cattivo.Il distributore è così allettante. Mi chiama. Faccio un passo avanti. Combatti. Non cedo. Me ne vado. Vinco io. Ce la posso fare.Non c’è un premio e non c’è una targa, niente annunci e niente fanfare. Ma sono perfettamente consapevole che questo momento, questo momento esatto, è il punto più basso che ho mai toccato in vita mia.Tutti gli altri – i ragazzi normali – se la stanno spassando. Io invece sto per avere un attacco di panico.Continuo a correre. Corro via da tutto quello che non posso fare: essere normale, uscire, divertirmi. Corro via da tutto quello che non posso essere: un ragazzo con la fidanzata, uno come gli altri, un essere umano. Corro e corro e corro.«Aprilo.» Lei sogghigna. Disorientato, strappo la carta. È qualcosa che ho visto centinaia di volte nella mia vita: una scatola di Converse. Mi giro verso Amy. Lei sorride. Apro la scatola e tolgo la carta velina. Le prendo in mano. Sono identiche a ogni paio della mia collezione, ma hanno una differenza significativa: non sono in tinta unita. Sono scozzesi. «Amy,» dico sopraffatto dalla gratitudine «sono magnifiche.» «Sono felice che ti piacciano.» «Ma… che emozione dovrebbe abbinarsi alle scarpe scozzesi?» «Be’,» dice Amy «penso che al tuo sistema manchi ancora una.» Lei mi guarda negli occhi mentre io stringo le scarpe in mano. «Felicità.» Ci baciamo. Non vedo l’ora di metterle.

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